La centenaria storia della democrazia degli Stati Uniti è legata per la sua massima parte all’uso di schede cartacee per il voto. Il compito di contare i voti e le schede cartacee però richiede molto tempo e già negli anni ’90 dell’Ottocento, l’invenzione della macchina a leva permise ad un’azienda di commercializzare un processo automatico per il conteggio dei voti. Uno dei principali problemi del procedimento di voto americano è che non dipende dal governo federale, quindi ogni stato, ogni contea e addirittura a volte ogni località determina in autonomia il processo e gli strumenti con cui raccogliere i voti.

La tecnologia ha sempre giocato un ruolo, come visto, fin dalla fine dell’800, ma solo negli anni ’90 sono comparse le prime macchine per la votazione elettronica, in cui touch screen e tastiere controllano i risultati delle votazioni. Nel 2004, un sondaggio ha mostrato che 675 contee negli Stati Uniti, il 30% di tutti gli elettori registrati, utilizzavano sistemi di voto elettronico (Brace). Nonostante il crescente utilizzo di macchine per il voto elettronico, il sistema non ha mai incontrato un sostegno incondizionato, anche perché numerosissime sono state le storie di fallimenti e controversie elettorali. 

Si riportano qui alcune storie che hanno avuto molta risonanza nell’opinione pubblica.

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